Protocollo Etico per la Ricostruzione

Protocollo Etico per la Ricostruzione

La Federazione degli Ordini Architetti dell'Emilia-Romagna ha presentato il Protocollo Etico per la Ricostruzione giovedì 2 agosto 2012 alle ore 12.00 presso Sant'Agostino Soccorso, in via della Meccanica 4 nel Comune di Sant'Agostino.


La Federazione degli Ordini Architetti dell'Emilia-Romagna, con l'approvazione del CNAPPC, ha varato il Protocollo Etico per la ricostruzione - qui di seguito allegato - con l'intento di fornire un concreto aiuto affinché le operazioni di ricostruzione post sisma siano svolte con la massima  efficienza, qualità e convenienza a favore dei cittadini, in particolare verso coloro, le cui condizioni economiche sono tali da non consentire un agevole accesso a prestazioni professionali particolarmente qualificate necessarie in questo difficile momento.
Si tratta di un documento, su base volontaria, con il quale la Federazione regionale intende proporre un percorso comune di trasparenza, responsabilità e di buone pratiche, da condividere con una più ampia platea di soggetti - ANCI, ANCE, Associazioni Consumatori, Associazioni Piccoli Proprietari, ecc. - per riaffermare la centralità del ruolo degli architetti e degli Ordini per la salvaguardia dell'ambiente, naturale e costruito, ed in generale nella tutela del pubblico interesse.

Con il protocollo si intendono perseguire tre obiettivi principali:
- offrire un aiuto concreto ai cittadini con basso reddito.
- contenere i costi professionali e garantire la qualità delle prestazioni mediante un controllo capillare per una equilibrata ripartizione degli incarichi, e monitoraggio dei relativi compensi.
- evitare ogni possibile impropria posizione di vantaggio relativa ad edifici per i quali si è svolta l'attività di rilevatore nella fase emergenziale.

Gli architetti aderenti si impegnano a:
- accettare incarichi assegnati per tramite dell'Ordine, sulla base di criteri di rotazione e di territorialità, per prestazioni professionali a favore dei cittadini a basso reddito, a fronte del mero rimborso delle spese vive sostenute e documentate;
- mettere a disposizione dell'Ordine la documentazione relativa a nuovi incarichi, che sarà da quest'ultimo analizzata per il parere di congruità iniziale ed opinamento finale;
- declinare ogni proposta di incarico relativa ad edifici per i quali siano state svolte, durante la fase di emergenza, attività di sopralluogo speditivo, valutazione o redazione scheda AEDES.

Gli eventi sismici ci danno la possibilità di rielaborare i principi etici della nostra professione orientandoli sia verso le comunità di cui facciamo parte che verso l'ambiente in cui viviamo; questa doppia valenza, se da una parte va quindi incontro alle esigenze delle categorie più disagiate, dall'altra ci da l'opportunità di operare fattivamente per la sistematica riqualificazione delle città e dei territori ad essa liminari, in termini di qualità. Per questi motivi auspichiamo che molti architetti possano considerare favorevolmente di aderire al presente protocollo, dimostrando così la loro vicinanza alle popolazioni colpite, ed allo stesso tempo, ribadendo l'assunzione ed il riconoscimento della grande responsabilità che la nostra professione ha nei confronti dell'intero corpo sociale del Paese.